Start-up d’impresa
Da un punto di vista economico e lavorativo, la situazione di Persiceto e Decima è più grave di quanto si pensi: troppi giovani abbandonano il paese, non per opportunità, ma per costrizione.
Spesso quelli che restano faticano a trovare un lavoro adeguato agli studi che hanno fatto.
Questa tendenza va capovolta, rendendo Persiceto e Decima luogo di crescita e di lavoro per i giovani.
È una questione strategica per tutta la comunità.
A Persiceto e Decima, il lavoro va sostenuto con politiche attive (servizi per il lavoro e integrazione scuola lavoro), ma soprattutto creando un ambiente favorevole allo spirito imprenditoriale dei giovani.
Per esempio, riservando un’attenzione particolare alle start up di impresa per i giovani, in ogni settore della vita del paese: imprese creative e culturali, imprese artigiane, imprese sociali, oltre che nei settori più tradizionali del manifatturiero e dei servizi.
Per farlo, occorre imparare dalle migliori pratiche sperimentate in altri comuni e territori italiani.
Ad esempio, va costituito il servizio di job creation, un servizio reale a sostegno della nascita e dello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, sfruttando anche finanziamenti regionali, nazionali o europei.
È per i giovani che vogliono avviare un’attività in proprio.
Dopo un primo orientamento, il giovane viene accompagnato da un tutor esperto nella creazione dell’impresa.
Insieme valutano l’idea rispetto al mercato e costruiscono il progetto di impresa.
A questo punto si frequentano le opportunità formative per definire il business plan e cominciare l’intrapresa.
Tutto questo a patto che il Comune eserciti il suo ruolo di indirizzo e di coordinamento riconoscendo la libertà d’iniziativa economica privata, con un approccio basato sulla sussidiarietà.
Più in generale, vanno colte tutte le opportunità offerte dai progetti europei per la promozione dei giovani nel mondo del lavoro, a partire da Youth Guarantee.

Prestito per gli studi
Il costo della formazione è sempre più alto, sia in termini di impegno personale, sia in termini di tempo e soldi.
Mantenersi (o, più spesso, farsi mantenere dai genitori) all’università costa quanto un mutuo.
Un vero e proprio salasso, che rende il diritto allo studio un po’ meno universale di quanto dovrebbe essere, con buona pace della mobilità sociale .
Non tutte le famiglie possono mettere tranquillamente a budget cifre simili per un buon numero di anni.
Ecco allora che si deve pensare a un sostegno economico per studenti meritevoli ma privi dei mezzi finanziari sufficienti per completare la propria formazione.
Un prestito per finanziare gli studi, in Italia o all’estero, dei giovani studenti residenti che intendano ritornare per mettere a frutto ciò che hanno imparato.
Anche questa misura sarà coordinata con i finanziamenti agevolati nell’ambito dei programmi nazionali, comunitari e internazionali.
Investire sui talenti e sulla formazione dei giovani per costruire il futuro è anche un modo per rispondere alla crisi delle imprese e, attraverso nuova imprenditorialità, riaprire così i giochi anche per chi ha perso il lavoro e, non essendo più giovane, ha difficili prospettive di reinserimento.