maffeo-pantaleoniOggi, l’imposizione fiscale è a un livello così alto da costituire un ostacolo insormontabile alla crescita e allo sviluppo. Di qui l’esigenza di mettere la riduzione dell’imposizione fiscale al centro di ogni amministrazione, nella misura in cui sia possibile farlo in un Comune. Il miglior incentivo per le attività produttive e le famiglie è infatti quello di lasciare i soldi nelle loro tasche, che così saranno impiegati meglio. Viceversa, gli stessi soldi drenati dalla imposizione fiscale, ritornerebbero solo in piccola parte alla comunità, alimentando nel frattempo solo burocrazie improduttive o interessi clientelari.

Ad esempio, la TASI si paga per i servizi cosiddetti “indivisibili”, che nel 2014 a Persiceto erano: Manutenzione stradale e viabilità, pubblica illuminazione, manutenzione verde pubblico, biblioteche, protezione civile e pubblica sicurezza, per un totale di 2,4 milioni di euro. Nell’anno 2015 i servizi indivisibili cambiano sia come voci che come importi: Servizio tecnico, manutenzione stradale e viabilità, pubblica illuminazione, manutenzione verde pubblico, biblioteche, salvaguardia e tutela ambientale, per un totale di 2,8 milioni di euro. L’amministrazione comunale non è in grado di ridurre i costi? Nessun problema: a pagare il conto sono ancora una volta i cittadini. Nel 2015, l’ex sindaco, la giunta e la sua maggioranza hanno aumentato la TASI del 32% rispetto al 2014. Come a dire, tassate fin quando volete, naturalmente ogni sindaco avrà una scusa validissima: i mitici servizi, senza però mai dire quali siano e quanto costino.

Altro esempio, l’IMU per le seconde case e i fabbricati ad uso produttivo e commerciale che è passata nell’ultimo anno dal 9,9 al 10,6 per mille (i fabbricati ad uso agricolo pagano il 10 per mille). L’aliquota ordinaria sarebbe del 7,6 per mille e il 10,6 quella massima, figuriamoci se il Comune si è lasciato scappare l’opportunità di tartassare cittadini, commercianti e imprenditori aumentando l’IMU fino al massimo consentito, infischiandosene della crisi economica.

Noi civici volevamo ridurre la tasse già nel 2015, ma quando presentammo la mozione il vice sindaco la bocciò sonoramente dicendo che abbassare le tasse è “poco serio”, mentre in cuor suo aveva già deciso di far salire l’aliquota. Credete che oggi basti qualche dichiarazione al carlino per fargli cambiare idea?

Nel mondo reale, sono le spese ad esser in funzione delle entrate e non viceversa. Noi tutti regoliamo le nostre spese in funzione del nostro reddito e perché mai concediamo o peggio consideriamo razionale che il Comune possa fare il contrario?

Oggi la TASI è stata finalmente eliminata per le prime case, ma con l’ultima finanziaria al Comune resta la facoltà di applicarla alle seconde case. Noi civici ci impegniamo a razionalizzare i servizi indivisibili e a non introdurre la TASI per gli immobili non esentati.

Per quanto riguarda l’IMU, ci impegniamo a ridurla progressivamente per le seconde case e per gli immobili adibiti ad uso produttivo, commerciale e agricolo fino a tornare all’aliquota ordinaria del 7,6 per mille.