Più di 70 milioni di morti sotto il suo regime.

Questa biografia magistrale ricostruisce la vita privata e pubblica di Mao Tse-tung, l’uomo che dopo aver preso il potere in Cina, voleva diventare il leader mondiale di tutti i rivoluzionari e conquistare il mondo a tutti i costi.

Una meticolosa ricerca storica smonta il culto della personalità del Grande Timoniere, uno dei peggiori tiranni del novecento, senza alcun rispetto per la vita umana e di una crudeltà forse senza pari nella storia dell’umanità.

Le bugie e le verità nascoste sui falsi miti della lunga marcia, della collettivizzazione, del grande balzo in avanti, della rivoluzione culturale.

Eppure, il mito di Mao opprime ancora la Cina perché garantisce il potere assoluto ai suoi successori.

Purtroppo l’ideologia maoista fu sostenuta con convinzione anche dalla sinistra nostrana e la sua eredità è arrivata fino a noi. Quasi inutile ricordare che per gestire l’emergenza pandemica il governo non ha esitato a proiettare l’ombra mortifera del “modello Wuhan” sul nostro Paese.

Al punto che oggi il cosiddetto modello cinese più che una scelta sanitaria scellerata, pare diventata una scelta politica del nostro timoniere.