scfp 1Apprendere dal lavoro.

Ossia imparo facendo, imparo per mezzo dell’esperienza.

Forse il modo migliore per imparare. Se si intende comprendere oltre che fissare nella memoria. Attraverso il fare si memorizzano le azioni, mentre la loro consapevolezza ci viene dalla ragione.

L’azione implica il pensiero.

Lavorare implica fare e pensare insieme.

Per comprendere non basta eseguire un lavoro: è necessario ragionare e discutere con se stessi e i colleghi.

Imparare a lavorare in rete, a fare squadra e a interagire con gli altri è ciò che si propone la Scuola civica.

Molto prima della ragione, però, c’è il sentimento.

La forza primigenia e caotica della nostra vita.

Fare e pensare non si può senza essere motivati.

Nessuna azione, nessun pensiero senza interesse, senza passione.

L’energia vitale è il sentimento.

Il lavoro non si fa, né si capisce, se prima non si sente.

Quindi è con le mani, la testa e il cuore che imparo dal lavoro.

Didattica inedita per una nuova scuola del cambiamento e della crescita. Anche perché viviamo in “Un paese, che non sa risollevarsi e non ci prova neppure perché la sua crisi politica, economica, civile è culturale; a sua volta il prodotto di una scuola passatista e antimodernista, ancora governata dai reduci del gramscismo e dal cosiddetto cattolicesimo democratico, parodia solidaristica, confessionale, parimenti velleitaria e fondamentalmente totalitaria dell’egualitarismo comunista” (Piero Ostellino).

La politica coi soldi degli altri è tema cruciale per i cittadini del nostro paese. Governi dirigisti e collettivisti ci hanno portato alla bancarotta. Cupidigia partitocratica, oligarchia in caste plutocratiche, mancanza di un’opposizione, burocrazia feudale contro ogni cambiamento e libertà individuali solo per gentile concessione dello statalismo dilagante ci impongono di mettere a punto progetti di umanesimo liberale, alternativi a chi governa.

Dalla civica nasce la “Scuola Civica di Formazione Politica” volta a sperimentare le competenze necessarie per definire ed attuare progetti umanistici e liberali fondati sulle politiche che danno vita alla vita: verità, libertà, giustizia, bellezza. Una vita piena di senso è quella capace di creare verità, libertà, giustizia, bellezza.

Una presa di coscienza oltre che questione di sopravvivenza. Perché “nessun cambiamento può avvenire se non parte dal basso, mai concesso né elargito, se non nasce nelle coscienze come autonoma e creatrice volontà rinnovarsi e di rinnovare” (La Rivoluzione liberale, Piero Gobetti).

Il valore aggiunto delle reti intelligenti e un forte radicamento alla vita pratica garantito da testimoni provenienti dalle imprese e dalla società civile. Un percorso di crescita per diventare protagonisti di un futuro che non dipende più dagli altri, ma dalla nostra capacità di imparare facendo, di cambiare la politica insieme.

Una pratica alternativa alle clientele dell’incompetenza.