Le spese dell’amministrazione comunale incidono sulla vita di 28.159 persone residenti a San Żvân, La Cianôva, Al Bûdri, Taîval, L’Âmla, Żindrîgual, Castagnôl, Al Castlàtt, San Iâcum, Al Pûż, La Bianculéina, La Zitè, Tasinèra, San Caméll, … (toponomastica nell’idioma dell’amministrazione).

Per questa ragione Sindaco e Giunta sono tenuti a giustificare ogni euro speso nell’arco di un anno.

Il rendiconto è il consuntivo con cui l’amministrazione rende conto del proprio operato ai cittadini, ai loro rappresentanti in consiglio comunale e agli organi di controllo.

Nel documento di più di 500 pagine di non facile lettura, sono riepilogati i risultati della gestione finanziaria, economica e patrimoniale.

Anzitutto, il rendiconto finanziario presenta un avanzo di 12.526.161,50€.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Al netto delle somme accantonate, vincolate e destinate, risultano effettivamente disponibili solo 769.110,46€.

Secondo, nel rendiconto economico ci sono ricavi per 25.679.559,97, a fronte di costi per 28.024.111,53. La perdita è quindi di 2.344.551,56, poi ridotta a 989.187,66 tramite l’incremento dei proventi straordinari.

Eppure, nella Relazione allegata “l’organo di revisione ritiene che l’equilibrio economico sia un obiettivo essenziale ai fini della funzionalità dell’ente.

Terzo, nel rendiconto patrimoniale il fondo di dotazione è negativo: 7.716.592,60€. Mentre sono gli stessi revisori a raccomandare “… di ottenere un risultato economico positivo che permetta il riassorbimento del deficit patrimoniale (fondo di dotazione) emerso nel 2017.”

Di qui la necessità di “assumere le iniziative necessarie per riequilibrare la propria situazione patrimoniale e per fronteggiare tempestivamente le proprie passività.

Niente. Dopo aver respinto la mozione civica, la maggioranza approva all’unanimità il rendiconto 2017 della Giunta con tanto di perdita e deficit.

Ma il primo dovere del buon amministratore non è quello di mettere a posto i conti del Comune?