burocraziaDe BalzacI Dieci Comandamenti constano di 279 parole, la Dichiarazione sui diritti del Regno Unito 3.049, il Bill of Rights americano 678, i regolamenti del Comune di San Giovanni Persiceto più di 500.000 parole!

Quando il potere politico e quello legislativo si confondono e si sommano l’uno all’altro si moltiplicano le leggi, una degenerazione nota come positivismo giuridico.

Niente di nuovo, siamo in una democrazia occidentale dove la maggioranza politica si approva le leggi che vuole. Ad esempio, in Comune la maggioranza che aveva il 53,6% e 10 consiglieri (8.219 voti) – contro una minoranza del 46,2% e 6 consiglieri (7.097 voti) – ha imposto tutti i provvedimenti che voleva, legalmente s’intende, ma con un potere infinitamente più grande delle tanto criticate leggi ad personam.

Secondo Giovanni Birindelli siamo in una democrazia totalitaria, “poiché nella democrazia così intesa l’unico limite a una decisione di un gruppo è l’esistenza di una maggioranza a suo favore (eventualmente qualificata), questo significa che non esiste nessun limite non arbitrario al potere politico detenuto da questa maggioranza e quindi che, per definizione, questo sistema politico è totalitario.”

Nella nostra democrazia totalitaria, la legge positiva diventa lo strumento del potere politico per imporre a tutti i cittadini le decisioni di una maggioranza. Vale a dire che se la legge viene “intesa come provvedimento particolare, i cittadini sono costantemente esposti alla volontà arbitraria di chi, di volta in volta, detiene il potere politico.” Un potere oggi praticante illimitato.

Di qui la necessità di limitare il potere politico. Il problema del cittadino è quello di avere una “legge autentica”, cioè una regola generale di comportamento individuale valida per tutti allo stesso modo – anche per il comune – di segno negativo, nel senso che stabilisce cosa uno non deve fare, non cosa uno deve fare.

Noi civici proponiamo di separare gradualmente il potere politico dal potere legislativo attraverso l’elezione di un gruppo di esperti indipendenti dall’amministrazione comunale, che avranno l’incarico di scoprire e preservare, mediante una coerente attività di studio e di ricerca, la legge autentica. L’idea è quella di passare da un comune in cui è la legge positiva a orbitare attorno al potere politico a uno in cui è il potere politico a orbitare attorno alla legge autentica, cioè a derivare da essa.

Gli esperti indipendenti eletti dai cittadini andranno a costituire il gruppo dei saggi incaricati di riformare lo statuto del comune, revisionare e semplificare i regolamenti comunali, rilasciare pareri pro veritate sulla legge autentica che “non è il provvedimento particolare (lo strumento di potere) ma il principio astratto, cioè la regola generale di comportamento individuale valida per tutti allo stesso modo (il limite al potere).”

Senza limitare il potere politico non ci può essere né legge autentica, né libertà, né prosperità, né crescita del paese. Se hai un problema, non pensare all’ennesima legge miracolosa, anche se ti viene naturale perché ci hanno abituato così. Pensa piuttosto a come ridurre le leggi, a far fare al potere politico non uno ma mille passi indietro.