Valorizzazione della filiera agricola

Si dice sempre che mancano le risorse, ma stavolta un’opportunità c’è: si chiama Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Finanzia progetti a sostegno della competitività del settore agricolo.

A Persiceto e Decima non può più mancare un progetto per l’innovazione dell’agricoltura locale.

Basta con le improvvisazioni, è arrivato il tempo di progettare.

Troppe categorie non lavorano per progetti, buona parte non ha un progetto chiaro e preciso, e sempre meno sono coloro che progettano il proprio lavoro.

Questo è un errore fondamentale. Senza un progetto non avremo una meta da raggiungere, potremo solamente reagire alle circostanze.

Per questa ragione è nata l’idea di un piano di sviluppo della filiera agricola comunale, per gli agricoltori che hanno un progetto da coltivare.

Last but not least, l’ambiente che non è solo ornamentale, ma anche prezioso per l’economia.

Il piano comunale deve restituire all’agricoltura buona la tutela dell’ambiente e del territorio.

Penso al recupero della tradizione e alla valorizzazione delle competenze degli agricoltori con incentivi per la salvaguardia dell’ambiente e la cura del territorio.

Un po’ come quando era loro affidata la manutenzione degli argini e dei fossi, la messa dimora e la potatura di piante autoctone, la cura delle campagna nel suo insieme.

Così il primo settore torna ad essere basilare per l’economia locale.

 

 

Lotta all’abusivismo nel commercio

Vetrine chiuse, vani sfitti e tanta amarezza da parte di chi ancora resiste.

Tasse, affitto, aumento IVA, costo del lavoro, crollo dei consumi, limitano sempre più la capacità dei nostri piccoli negozi di sopravvivere alla concorrenza dei centri commerciali e dei grandi outlet.

Specializzarsi per differenziarsi dalla grande distribuzione non dà i frutti sperati.

Come se non bastasse, far west degli orari di apertura e concorrenza sleale di categorie diverse.

Senza i negozi, però, il paese muore.

Tanto è vero che laddove non ci sono i negozi, tutti parlano di dormitorio.

Anche qui bisogna cambiare se si vuol evitare la desertificazione commerciale.

Primo: restituire ai nostri commercianti la possibilità di competere facendo in modo che le regole del gioco siano uguali per tutti. Regolamentazione comunale a salvaguardia del negozio, con controlli puntuali e dissuasivi degli abusivi.

Secondo: ripristinare la funzione originaria del Comune quale luogo di commercio e scambio.

Il Comune come centro dei commerci è il valore aggiunto delle politiche locali perché rivitalizzare le piazze e le vie del paese insieme ai commercianti significa anche riattivare le relazioni tra le persone e accrescere la percezione della sicurezza.

Nell’agenda della nuova amministrazione, c’è un paese da vivere, camminare, lavorare, dove si può fare shopping senza grandi spostamenti.

Una paese, insomma, fatto di aree commerciali naturali (piazze, vie, quartieri) e con un commercio di prossimità a dimensione umana, che non costringa il cittadino a cercarlo altrove.

 

 

Terzo settore a catalogo

Terzo di nome, primo di fatto per crescita dell’occupazione, per titoli di studio delle persone coinvolte e per capacità di attirare giovani.

Il terzo settore avanza anche a Persiceto: 182 le organizzazioni coinvolte dice il Comune.

Meno note, invece, sono tutta la varietà e le qualità dei servizi offerti dal terzo settore nel nostro Comune.

Come si è fatto in altri casi, si può implementare il catalogo dei servizi popolato dalle organizzazioni del terzo settore locali.

Basta raccogliere tutti i servizi in un catalogo on line consultabile dal cittadino, che così è libero di scegliere quello che preferisce.

Il catalogo, infatti, assicura la trasparenza dell’offerta dei servizi, aggiornati periodicamente dalle organizzazioni del terzo settore attive sul territorio comunale:

#        organizzazioni socio-assistenziali;

#        organizzazioni sportive;

#        organizzazioni culturali.

A questo punto è possibile confrontare i servizi della stessa natura, definire i costi standard di ciascuna tipologia e, nel caso siano finanziati, anche assegnarli tramite voucher a chi ne ha diritto.

Nel catalogo dei servizi, il comune assume quindi un ruolo sussidiario di coordinamento, controllo e promozione, mentre alla cura dei bisogni collettivi e alle attività di interesse generale provvedono direttamente le organizzazioni dei cittadini.

Il modo migliore per dare concreta attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall’articolo 118 della costituzione.