Araospedale_modNel 1998 apriva il nuovo ospedale SS. Salvatore di Persiceto. Specializzazione e qualificazione sono le parole chiave, con l’idea di farne un’eccellenza dell’Ausl Bologna Nord. Per i primi due blocchi furono spesi 35 miliardi, il resto del lavoro venne completato negli anni 2000.

Dopo dieci anni è arrivata la riorganizzazione “per intensità di cura e complessità dell’assistenza”. Una riorganizzazione che si è tradotta in tagli del personale, delle prestazioni e dei posti letto (nel solo 2013 da 137 a 101, -26,2%).

Mentre lo svuotavano delle sue funzioni, sostenevano beffardamente che erano solo allarmismi, “voci o informazioni palesemente false”, che “chi parla di chiusura dell’ospedale di Persiceto e di lotte per salvarlo non ha capito l’indispensabile trasformazione in atto per dare ai cittadini una risposta adeguata ai bisogni della salute”. Insomma, “buone notizie” per i partiti che hanno amministrato negli ultimi vent’anni perché “la struttura continuerà l’attività sanitaria seppur con un’altra modulazione” ed “è giusto che per la nostra salute sia così”. Salvo poi denunciare a giochi fatti i “troppi tagli nella sanità” e che “si sta spostando sempre più la sanità pubblica in quella privata”.

Adesso, non si sa nemmeno quanti siano i posti letto effettivi, sono sparite ostetricia e ginecologia, la chirurgia si è notevolmente ridotta. Non si trattano più le patologie cardiache, la fisiatria c’è a tratti, il laboratorio analisi fa solo i prelievi, la radiologia non funziona di notte né nei giorni festivi. Per quanto riguarda i tempi di attesa, parliamo di mesi quando non di anni. In ogni caso, guai ad ammalarsi durante le ferie o dopo la chiusura serale!

Invece della fiera delle ipocrisie sulla nostra pelle, avremmo voluto un programma per il rilancio dell’ospedale SS. Salvatore, un piano per valorizzare il personale così preparato e una struttura ancora nuova, ma l’ex sindaco con la sua giunta neanche si sono degnati di rispondere alla nostra interpellanza.

Domanda: quale partito ha governato la sanità regionale in tutti questi anni? Chi ha nominato gli Assessori regionali alla sanità, i Dirigenti Ausl, i Sindaci Presidenti di Distretto nell’ultimo ventennio?

Risposta: è ora di cambiare! Oggi non c’è più tempo da perdere. Serve subito un piano per far rientrare l’ospedale nei parametri stabiliti dal decreto Lorenzin-Padoan dell’aprile 2015 (che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera). Altrimenti, neanche ospedale lo potremo più chiamare.

Il piano lo faremo noi civici assieme ai cittadini con un’ampia consultazione, secondo il metodo della discussione partecipata, anche utilizzando il web e i social, per trovare soluzioni il più possibile rispondenti alle loro esigenze.

E’ un piano per dare nuova vita all’ospedale, presenza sanitaria necessaria per il territorio e garanzia di servizi sanitari di qualità per la salute di tutti i cittadini.

La salute è come la libertà, va conquistata e difesa ogni giorno.