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È incredibile la capacità dei governanti di manipolare i fatti pur di non dirci come vanno le cose.

Bastava guardare i numeri per vedere una disoccupazione mai così alta nella storia di San Giovanni.

E invece no, con rara lucidità politica si sono inventati la chiusura della società partecipata Virgilio per poi rifinanziarla (al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse, pure sui cimiteri), il completamento del comparto «costruito soltanto a metà da molti anni», fino a raccontare «che San Giovanni sotto il profilo economico è in ripresa». E’ così che abbiamo appreso dalla stampa che ai governanti locali «piace valutare con attenzione perché non vogliamo la presenza di grandi imprese».

I disoccupati apprezzeranno, sicuramente. Resta il fatto che dal 2008 al 2014 sono più che raddoppiati. Da 1.048 a 2.152, San Giovanni conta 1.104 nuovi disoccupati, più di quelli che già aveva!

Di tutto questo i governanti locali non sono i soli responsabili. Senza una crescita stabile di almeno il 2% è impossibile creare nuova occupazione.

Provate a chiedere al nostro Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, il quale forse più depresso del solito si è lasciato sfuggire che l’ipotesi “di stagnazione secolare non sia così peregrina…”

Quel che dispiace però è l’incapacità di cambiare, e che non ci provano neppure, perché credono ancora che il Comune possa offrire – direttamente o indirettamente – un posto di lavoro ai più.

Invece, nell’economia reale il pubblico non sarà mai più la soluzione poiché la crescita proviene dall’impresa privata, l’unico modo per creare lavoro e ricchezza.

Come cittadino, preferirei dicessero la verità e mostrassero con i fatti, non a parole, di aver capito che l’impresa è la strada maestra per creare occupazione reale.